Pillar 1.4
Tassazione: favorire la produzione e chi lavora creando valore aggiunto
La Situazione Attuale
Nell’economia capitalista sono diffuse le possibilità di trarre profitto da attività non strettamente legate alla produzione o all’erogazione di servizi. Si citano di seguito due esempi molto diffusi:
- strumenti finanziari (azioni, derivati, obbligazioni, ecc.);
- compravendite di beni immobili.
Tali forme di investimento, che sono risultate essere negli ultimi anni tra le maggiori fonti di reddito per la comunità, hanno attratto grandi capitali sottraendoli di fatto a settori chiave per lo sviluppo reale dei singoli stati, come la ricerca e la qualità e produzione di beni o servizi.
Oggi stiamo pagando il conto di tale condotta: la crisi che ha colpito il mondo della finanza ha messo a nudo la debolezza e l’inconsistenza dell’economia reale di molti Paesi che, in assenza dei meccanismi speculativi basati sulle forme di investimento succitate, si trovano nell’impossibilità di autofinanziarsi e di sostenersi.
Misure Urgenti
Il passo da fare per evitare che si vengano a creare in futuro situazioni analoghe a quella attuale è penalizzare fortemente qualsiasi forma di guadagno non strettamente legata alla produzione di beni o all’erogazione di servizi .
L’obiettivo è ridistribuire i profitti: detassare i guadagni di chi crea con il proprio lavoro valore aggiunto e, viceversa, penalizzare le forme di guadagno «passivo» legate ai movimenti di capitali.
Il primo step prevede interventi sul sistema di tassazione esistente; il cambiamento sostanziale avverrà nella seconda fase della rivoluzione economica.
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Misure Urgenti per i Mercati | ![]() |
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